pietre di inciampo torino

Lo stesso giorno venne arrestata anche la madre, che era accorsa per cercare di salvarla. In seguito venne trasferito a Ebensee-Zement, sottocampo di Mauthausen. Pilade non superò la selezione iniziale, e fu ucciso a Auschwitz il giorno stesso del suo arrivo, il 6 agosto 1944. Alfonso Ogliaro nacque il 30 maggio 1897 a Biella da una famiglia operaia. Raffaele (Raffaello) Filippo Foa nacque a Torino il 20 dicembre 1860. Venne trattenuto al carcere Le Nuove e il 18 febbraio 1944 fu deportato a Mauthausen (con lui erano anche Germano Facetti, Aldo Carpi, Terenzio Magliano). Remo Obbermito nacque a Torino il 5 settembre 1922 da Romolo e Domenica Scaglione.Abitava con la famiglia in via Mazzini 33 a Torino.Di professione impiegato, fu richiamato alle armi nel 3° reggimento di artiglieria Cremona.Militare a Milano e quindi a Busto Arsizio, si impegnò in prima persona fornendo falsilasciapassare a persone ricercate per ragioni politiche o razziali. Pietra d’Inciampo in Via Visconti di Modrone, 20. Sposò Giovanna Martoia il 6 settembre del 1925, che morì nel 1935. Detenuto in un primo tempo alle Nuove di Torino, venne quindi trasferito alle carceri di Milano. Il convoglio comprendeva diversi vagoni, destinati a diversi campi di concentramento: Gino era sul vagone 14, che viaggiava sotto la sigla RSHA ed era stato destinato agli ebrei con destinazione Auschwitz. Per Torino e il Piemonte, le vittime sono i resistenti, gli ebrei, gli oppositori politici, i partecipanti alla "resistenza civile" e alle lotte nei luoghi di lavoro. In questa sezione è possibile visualizzare la geolocalizzazione delle pietre d'inciampo di Torino e consultare le biografie corrispondenti. Arrestato il 30 settembre 1944, venne inizialmente trasferito al campo di Bolzano, dove fu immatricolato col numero 5463 e destinato al Blocco A. Il 14 dicembre 1944 venne deportato al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò il 19 dello stesso mese e fu immatricolato col numero 114093. 28 di 39. Giovanni Roncaglio nacque a Soncino (CR) il 15 aprile 1902 da Gerolamo Roncaglio e Stefana Asperio. Nonostante la sua condizione e le sue scelte (cattolico, volontario nel 1917, iscritto al Partito fascista dal 1925), Giacomo fu discriminato sul posto di lavoro per le sue origini ebraiche a causa delle leggi razziali del 1938. Sopravvisse e nel dopoguerra sposò un internato militare italiano e visse a Torino in Via Garibaldi 53. Sposata con Ernesto Funaro, viveva con la famiglia in via della Consolata 8 a Torino. Il trasporto partì il 5 aprile, viaggiando sotto la sigla RSHA, con destinazione Auschwitz, dove arrivò il 10 dello stesso mese. Il 6 giugno 1944 Corrado fu scoperto e catturato, in circostanze ignote, da italiani o tedeschi, i quali gli promisero la libertà se avesse dato loro del denaro o dei gioielli. Una pietra ad Ancona, in tutto sono 21. Venne nuovamente arrestata con la madre il 23 maggio 1944, e trasferita in un primo tempo al campo Fossoli, per essere poi deportata il 26 giugno 1944 al campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivò il 30 dello stesso mese. Benvenuto Colombo nacque a Fossano il 5 agosto 1882 da Aronne e Diamanta Colombo. I deportati provenienti da Torino erano 100; tra i 78 lavoratori della Fiat i superstiti alla liberazione furono 13; i superstiti dell’intero trasporto ancora in vita nel 1984 erano 53. Con l’inizio delle persecuzioni razziali, la famiglia Lolli si divise per cercare di nascondersi. Con il favore delle tenebre, un gruppo di neofascisti ha compiuto un atto vandalico, incollando adesivi di estrema destra negli spazi tra le pietre d’inciampo che si trovano davanti al liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino.Ad accorgersi del fatto, gli studenti liceali che il 20 ottobre si sono recati a scuola per seguire le lezioni. Ebreo, il 9 agosto 1944 venne arrestato a Canischio (TO). Dopo l’arresto del fratello per ragioni razziali, il 17 ottobre 1943 Edvige si recò presso le carceri Nuove dove era detenuto Leone, sottovalutando la pericolosità dell’azione. Vittorio giocò anche nella Fiorentina e nella Cremonese, fu antifascista fin dalla giovinezza, partecipò agli scioperi del 1944 e fu deportato a Mauthausen.Francesco svolse il servizio militare prima nell’84° reggimento di fanteria Venezia dal 13 novembre 1914 e poi nel 92° reggimento fanteria Basilicata. Luciana superò la selezione. The aim is to commemorate of the lives lost by Jews, Roma gypsies, political prisoners, homosexuals and others to German National Socialism and the Nazi concentration camps of World War II. Ebreo, dopo l’8 settembre 1943 si allontanò da Torino per sfuggire alle persecuzioni. La scheda dell'Istituto Storico di Torino indica come data di morte il 25 aprile 1945, data dell'evacuazione del campo di Melk .Cfr. Arrestata il 7 giugno 1944 a Levice, fu deportata con tutta la famiglia ad Auschwitz. pietre di inciampo torino Sede Espositiva Stolpersteine è il primo monumento dal basso a livello europeo: sono state poste quasi 50.000 pietre d’inciampo in 1.100 località di 16 paesi europei; in Italia, le pietre sono presenti a Roma, Livorno, Prato, Ravenna, Brescia, Genova, L’Aquila e Bolzano. Sposato con Emma Razzola, aveva il suo ufficio di rappresentante di commercio in corso Palestro 9 a Torino. Sopravvissuta, a partire dal 20 aprile Stella venne curata prima ad Amburgo e successivamente in Svezia dalla Croce Rossa, che si occupava di dare un primo soccorso ai sopravvissuti. Venne in seguito trasferito in sottocampi di Mauthausen: prima Grossraming, poi St. Valentin, quindi nuovamente Mauthausen. A causa di una delazione, Ernesto venne arrestato presso la fabbrica il 24 marzo 1944 da italiani. Abitava con la famiglia in corso Galileo Ferraris 59 a Torino. Dopo essersi laureato in ingegneria elettrotecnica nel 1923, Ernesto affiancò il padre nella gestione della fabbrica di mobili Valabrega. Iolanda Momigliano nacque a Torino il 2 agosto 1902 da Aronne e Alice Sacerdote. Di professione era commesso viaggiatore. Di professione magazziniere presso la fabbrica SPA di Torino, e dopo l’8 settembre 1943 si impegnò personalmente nella Resistenza con il nome di battaglia di “Nani”, entrando a far parte della 4^ brigata SAP (Squadre di Azione Patriottica) di Torino fin dal gennaio 1944. Gina si allontanò da Torino con il marito per sfuggire alle persecuzioni, sfollando presso parenti in Toscana. Non abbiamo notizie sulla data e sul luogo della morte di Germana, che avvenne dopo l’arrivo al campo di concentramento. Renato venne liberato il 5 maggio 1945. Venne arrestata il 20 aprile 1944 a Chianni (PI) da italiani. Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti", https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pietre_d%27inciampo_a_Torino&oldid=114874781, Collegamento interprogetto a Wikimedia Commons differente da Wikidata, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Sposato con Adelina Suita, abitava in via Aosta 29 a Torino. La figlia Stella fu tra i sopravvissuti. Arrivò a Mauthausen il 20 marzo 1944. Da qui fu deportata il 16 maggio 1944 ad Auschwitz. Venne arrestato a Torino il 26 agosto 1944 e trasferito in un primo tempo al campo di concentramento di Bolzano, da dove il 24 ottobre 1944 venne deportato ad Auschwitz, che raggiunse il 28 dello stesso mese. Si comincia alle 9,30, in via Franco Bonelli 2, dove abitava Tranquillo Sartore, per poi proseguire, alle 10, in corso Alessandro Tassoni 15, casa di Marisa Ancora. Nonostante le torture, Alberto si assunse tutte le responsabilità scagionando il padre e non denunciando nessuno. Dopo essere stata imprigionata al carcere Le Nuove, venne condotta al carcere di Milano. Al suo arrivo venne immatricolato, e in seguito trasferito ad Harteim, sottocampo di Mauthausen. Itala Lattes nacque a Torino il 1 febbraio 1886 da Israele e Sara Colombo. Non abbiamo notizie certe sulla sua morte, che avvenne in luogo ignoto dopo il 18 gennaio 1945. Ebreo, il 3 dicembre 1943 venne arrestato a Varese da italiani. Ernesto Valabrega nacque a Torino il 21 gennaio 1901 da Vittorio e Enrichetta Lattes. Secondo la documentazione conservata negli archivi del Museo di Auschwitz, 95 furono gli uomini che superarono la selezione per il gas all’arrivo mentre le donne furono 29. Non si hanno notizie sul luogo dove Corrado si nascose. Lucio morì il 27 giugno 1944 a Gusen, un sottocampo di Mauthausen. Fu registrato con la matricola 40059 e morì il 24 febbraio 1945. Sposato con Germana Garda, abitava con la famiglia in via Fratelli Carle 6 a Torino. Il padre Gastone fu deportato da Fossoli ad Auschwitz il 16 maggio 1945 e morì in luogo ignoto il 14 settembre 1944. Fu deportato ad Auschwitz con un convoglio partito da Fossoli il 5 aprile 1944 e al suo arrivo venne immatricolato. Gino Rossi nacque a Venezia il 18 agosto 1884 da Pellegrino e Estella Maestro. Le dieci pietre di inciampo: storie di reggiani deportati Un solco, una ferita nel marciapiede. Il suo nome è ricordato sulla lapide aziendale un tempo posta presso le Ferriere Fiat e ora conservata presso il Museo Diffuso della Resistenza di Torino. Fu arrestato a Torino il 10 marzo 1944 in relazione agli scioperi organizzati nelle fabbriche. Venne però arrestato a Ronco Biellese (VC) il 21 settembre 1943 e imprigionato alle Nuove di Torino. In quanto ebreo, subì la persecuzione di nazisti e fascisti. Entrato a 20 anni nel Corpo forestale dello Stato, il suo servizio lo portò in varie zone d’Italia e specialmente a Torino, dove dal 1929 fu colonnello comandante della IV Legione forestale. Venne in seguito trasferito nei sottocampi di Gusen e di Ebensee. Luigi morì nel campo di Hartheim il 29 aprile o il 29 settembre 1944. Filippo Acciarini nacque il 5 marzo 1888 a Sellano (PG) da Francesco e Anna Nocelli. Enrico come suo fratello non superò la selezione iniziale e venne ucciso al suo arrivo a Auschwitz l’11 dicembre 1943. Sposata con Ugo Segre, abitava con la famiglia al numero 50 di corso Dante Alighieri (attuale numero 90) a Torino. Trasferito a Bergen-Belsen tra l’8 e il 10 marzo del 1945, Italo vi morì in data ignota. Dei 605 deportati solo 20 poterono tornare a casa; tra questi è Liliana Segre, attualmente (2020) senatrice della Repubblica Italiana. Dopo la sua uscita dal Revier, il 22 settembre, ritornò nel sottocampo di Gusen, fino all’8 novembre del 1944. quando fu di nuovo ricoverato nel Revier di Gusen. In seguito alle leggi razziali del 1938, con il divieto agli ebrei di possedere e gestire attività commerciali, la famiglia Colombo si trovò costretta ad affidare formalmente il negozio a un loro dipendente di fiducia, che cominciò a gestirlo per loro conto. Giacomo morì nel campo di Janinagrube il 31 gennaio 1945. Abitava con i fratelli Leone e Itala in via Passalacqua 6 a Torino. Renzo Fubini nacque a Milano il 30 settembre 1904 da Riccardo e Bice Colombo. Deportato con il primo convoglio costituito alle carceri torinesi, giunse a Mauthausen il 14 gennaio 1944. PIETRE D’INCIAMPO TORINO Stolpersteine (Pietre di inciampo) è il primo monumento diffuso e partecipato dal basso a livello europeo: oltre 50.000 pietre d’inciampo sono state poste in 1.100 località di 16 paesi europei; in Italia, le pietre sono presenti a Roma, Viterbo, Siena, Riconosciute quali ebree, furono a loro volta arrestate e poi deportate. Fu arrestato il 25 settembre 1944 da italiani, a Torino, e trattenuto al carcere Le Nuove e poi trasferito nel campo di Bolzano. Gli fu in seguito riconosciuta laqualifica di civile reduce della deportazione e dell’internamento. Sergio Levi nacque il 3 febbraio 1930 a Torino, figlio di Alessandro e Garda Germana. Al suo arrivo venne immatricolato con il numero 57401. Per questo motivo venne arrestato in una retata a Torino il 4 marzo e deportato a Mauthausen l’11 marzo dello stesso anno. Non abbiamo notizie certe sulla sorte di Giacomo al suo arrivo al campo, ovvero se fu ucciso subito col gas oppure se venne immatricolato e avviato al lavoro forzato. Detenuto alle Nuove di Torino, Gino fu quindi trasferito a Fossoli. Felice Scaringella nacque a Corato (BA) il 4 gennaio 1907 da Vincenzo e Isabella Pellegrino. Ebreo, venne arrestato il 19 giugno 1944 da italiani. Pochi giorni dopo, venne formato un nuovo convoglio, composto da 245 deportati provenienti da Torino, 157 da Milano, 34 da Genova e Savona e i restanti 127 da varie parti della Lombardia. Fu prelevato dalle mura della sua abitazione dopo una delazione compiuta da conoscenti italiani, come riporta la moglie Lidia in alcuni documenti. Sposato con Cesira Siviero, viveva con la famiglia in via Lauro Rossi, 43 a Torino. Cfr. Al momento della registrazione dichiarò il mestiere di operaio; fu trasferito a Zement-Ebensee, sottocampo di Mauthausen, dove morì il 6 aprile del 1944 alle ore 14 per pleurite, polmonite e problemi della circolazione come risulta dal registro dei decessi del campo di Mauthausen. All’arrivo al campo, Ruggero non superò la prima selezione e venne ucciso il giorno stesso insieme a sua madre e suo fratello. Era figlia di Davide Muggia e di Consolina Segre. Era figlia di Elia Vittorio e di Celeste Muggia. In quanto ebreo, in seguito all’occupazione nazista e alle direttive emanate dalla Repubblica Sociale di Salò, venne arrestato dai tedeschi il 21 luglio 1944. Gino morì in prigionia in luogo ignoto in una data sconosciuta. Guido Graziadio non superò la selezione iniziale, e venne ucciso il 26 febbraio 1944 ad Auschwitz. Vittorio Casnati nacque a Buja (UD) il 17 agosto 1910 da Achille e Anna Pittini. Fu deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Milano il 6 dicembre 1943. La cattura, che avvenne attirandolo all’esterno del convento nel quale si era rifugiato con il pretesto di una inesistente comunicazione riguardante la moglie, avvenne a causa di una delazione anonima. Rosetta non superò la selezione iniziale e venne uccisa al suo arrivo nel campo. In quanto ebreo, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943, si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Ebreo, dopo l’8 settembre 1943 per sfuggire al rischio della deportazione si nascose con la famiglia a Issime in Valle d’Aosta. Dichiarò il mestiere di meccanico. La moglie e la figlia più grande vennero assunte come governanti e bambinaie, mentre Nedelia, di soli 13 anni, venne accolta a Salice d’Ulzio da amici di famiglia, Dalmiro e Verbena Costa, e successivamente dalle suore del Buon Pastore di Villa Angelica a Torino, dove già si nascondevano due sue cugine. Si trasferì quindi a Torino dove trovò lavoro presso la Fiat Ferriere. Studentessa del Liceo classico “Massimo D’Azeglio” di Torino, in seguito alle leggi razziali del 1938 fu costretta ad abbandonare gli studi presso l’istituto. Detenuto in un primo tempo alle carceri Nuove di Torino, venne in seguito trasferito alle carceri di Milano, da dove venne deportato al campo di concentramento di Auschwitz il 30 gennaio 1944. Il dipendente fedifrago incassò dai nazisti la taglia di 5.000 lire per ogni ebreo catturato e si appropriò del negozio, che saccheggiò. Il dipendente fedifrago incassò la taglia di 5.000 lire per ogni ebreo e si appropriò del negozio, che saccheggiò. Venne arrestata con il marito il 17 aprile 1944 ad Alassio inprovincia di Savona, nel pensionato di suore dove si erano rifugiati per sfuggire allepersecuzioni. L’Istituto era stato fondato nel 1909 e dal 1942, quando aveva cambiato sede, da corso Orbassano 21 spostandosi in corso Quintino Sella 79, lo dirigevano Luigi e Rita Vinay, presumibilmente valdesi. Il fratello Francesco conobbe la medesima sorte: deportato a Mauthausen, morì il 27 marzo del 1945. Fu detenuta a Venasca e poi nel carcere Le Nuove di Torino. Michele non superò la selezione e fu tra coloro che furono uccisi all’arrivo ad Auschwitz il 26 febbraio 1944. Da Torino subì un trasferimento nel carcere di Milano. La donna e l’uomo furono anche accusati di favorire i partigiani. Giuseppe Benetton nacque a Padova il 10 marzo 1905 da Vittorio e Regina Bortolami. Il 25 ottobre 1943 venne arrestata a Chivasso con il fratello da tedeschi. Raimondo Luigi Eugenio Jona nacque a Torino il 13 gennaio 1937 da Remo e Ilka Vitale. Trasferitosi a Torino, si sposò con Emma Ester Treves da cui ebbe due figlie, Nedelia e Elda. Morì ad Auschwitz il 25 dicembre 1944. Il dipendente fedifrago incassò dai nazisti la taglia di 5.000 lire per ogni ebreo catturato e si appropriò del negozio, che saccheggiò. Emanuele Balbo Bertone di Breme (1886 1945), Celestina Muggia in Sacerdote (1870 1944), Maria Irene Roscetti in Valabrega (1892 1944). Luigi Nada nacque a Torino l’8 giugno 1910 da Michele Nada e Luigia Cavassa. Riconosciuta quale ebrea, venne a sua volta arrestata insieme alla sorella Edvige che l’accompagnava. Con l'occupazione nazista successiva all’8 settembre 1943, Giuseppe Davide si trasferì con la moglie a Cavoretto (sulla collina torinese) per tentare di sfuggire alle persecuzioni. Sergio superò la selezione iniziale, venne immatricolato con il numero 174513, e dichiarò il mestiere di scolaro. Nel 1939, in applicazione delle leggi razziali, Arduino fu posto in congedo assoluto in quanto ebreo. Detenuta nel carcere di Firenze, venne quindi trasferita al campo di Fossoli, e di qui il 16 maggio 1944 deportata a Auschwitz. In quanto ebreo, subì la persecuzione nazista e fascista: fu arrestato da italiani il 7 agosto 1944. In quanto ebreo, con l’occupazione nazista dell’Italiaseguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alladeportazione. Leone morì in un luogo sconosciuto dopo l’ottobre 1944. Detenuta presso le carceri Nuove di Torino, fu trasferita nelle carceri di San Vittore di Milano e quindi deportata ad Auschwitz. Per questo motivo venne arrestato il 3 marzo 1944. Avvocato, di professione era industriale nel campo tessile. Gli venne attribuita la matricola 40055. Negli anni Venti, cominciò a collaborare con il settimanale “Il grido del popolo” e con il quotidiano socialista l'”Avanti!”. Sposata con Remo Jona, viveva con il marito e i figli Ruggero e Raimondo in via Filangieri 4 a Torino. Stella rimase internata ad Auschwitz fino al 30 dicembre del 1944. Era figlio di Marco e di Bice Sacerdote. Sposato con Ilka Vitale, viveva con la moglie e i figli Ruggero e Raimondo in via Filangieri 4 a Torino. Giacomo Ottolenghi nacque ad Acqui Terme l’11 o il 12 febbraio 1897 da Benedetto e Emilia Lattes. Certo è l’arrivo a Auschwitz, mentre l’immatricolazione di Lina e il luogo e la data della sua morte (che avvenne in prigionia) restano sconosciuti. Dopo la Prima guerra mondiale, alla quale partecipò come volontario, Giuseppe Davide aderì al movimento Democrazia Sociale, una formazione politica antifascista nata da una scissione del Partito radicale. di Paolo Castellano. Venne arrestato con i genitori ad Asti il 22 dicembre 1943. Diversi arresti sono documentati nel 1920, e, successivamente all’instaurarsi della dittatura fascista, nel 1924, nel 1928, nel 1929 e nel 1930, ai quali seguirono alcuni periodi di detenzione. Dal 2015, anche Torino ha accolto gli Stolpersteine di Gunter Demnig. Il 29 dicembre venne trasferito nel sottocampo di Gusen. Molti superstiti - fra i quali Ferruccio Maruffi, Quinto Osano, Nino Bonelli e Pio Bigo - ricordano quei momenti nelle loro memorie. Gina non superò la selezione iniziale e fu uccisa il giorno stesso del suo arrivo a Auschwitz, il 23 maggio 1944. Fu poi deportato al campo di Bolzano e da qui trasferito al campo di Flossenburg il 14 dicembre 1944. Trasferito a Melk, sottocampo di Mauthausen, viene poi separato dal padre al momento dell’evacuazione del campo e condotto nel Revier (infermeria) di Mauthausen. Wanda Debora fu tra i 477 che non passarono la selezione e fu destinata direttamente alle camere a gas all’arrivo ad Auschwitz il 6 febbraio 1944. Non abbiamo notizie della vita di Guido nel campo, sappiamo solo che morì in un luogo sconosciuto dopo il 22 gennaio 1945. Di qui venne deportato a Auschwitz il 16 maggio1944.Moise Adolfo venne ucciso al momento del suo arrivo a Auschwitz, il 23 maggio 1944. Stella Valabrega nacque a Torino il 10 giugno del 1923 da Michele e Maria Irene Roscetti, che ebbero altri tre figli, Mario, Gino e Aldo. In seguito la sua famiglia si trasferì nuovamente in Italia, e Ferdinando abitava con i genitori e i fratelli in via San Domenico 1 a Torino. Fu quindi deportata al campo di Fossoli e da qui fu trasferita ad Auschwitz il 16 maggio 1944. Felicino viene descritto da Aldo Zargani in Per violino solo come “altissimo, bellissimo, Nizza Cavalleria, elmo dorato e cimiero d’argento”, e come molto coraggioso al limite dell’incoscienza, tanto da frequentare regolarmente – lui ebreo – i caffè alla moda di piazza Carlo Felice nell’autunno 1943 (mentre il divieto di ingresso datava dalle leggi razziali del 1938 e, al contempo, era ormai di pubblico dominio la notizia delle deportazioni in Germania per gli ebrei). Il convoglio si formò tra Milano e Verona, sotto la sigla RSHA. Detenuta presso Le Nuove di Torino, venne poi trasferita nelle carceri di San Vittore a Milano. Nei primi anni dopo il ritorno in Italia, Stella visse a Biella e a Torino, rispettivamente a casa dei fratelli Gino e Aldo. Sposato con Felicita Mollo, viveva con la famiglia presso l’attuale via Martorelli 100 a Torino. Fu deportato insieme ad altre 596 persone con il trasporto n. 32 della numerazione Tibaldi, proveniente da Firenze. Sposato con Emilia Riposio, con le figlie Enrica e Mariuccia viveva in corso principe Oddone 83 (attuale 21 dello stesso corso) a Torino. Arrestato a Torino il 9 dicembre 1943 da reparti tedeschi, fu detenuto presso Le Nuove di Torino e deportato con un convoglio partito da Milano che giunse a Mauthausen il 14 gennaio 1944. Il suo ultimo nascondiglio conosciuto si trovava tra Vistrorio Canavese, dalle fonti provenienti dalla Comunità ebraica di Torino, e Succinto Canavese – fonte CDEC – dove fu arrestata insieme al padre Gastone e al fratello Achille, da soldati Italiani della RSI e condotta presso il carcere di Ivrea, dove fu detenuta per un periodo imprecisato. Ebrea, dopo l’8 settembre 1943 per sfuggire al rischio della deportazione si nascose con la famiglia a Issime in Valle d’Aosta. Qui venne registrato con la matricola 168019. Virginia non superò la selezione iniziale e venne uccisa ad Auschwitz il 6 febbraio 1944. Venne deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Bolzano il 24 ottobre 1944. Il 6 giugno 1944 fu arrestato da due fascisti o nazisti con suo fratello Corrado. Collocato a riposo col grado di colonnello nel 1940, venne richiamatonello stesso anno e prese il comando della IV brigata costiera col grado di generale dibrigata. Mario Colombo, nato a Torino il 5 aprile 1914 da Benvenuto e Clara Segre, abitava al numero 15 di piazza Castello (l’attuale 161) a Torino. Al piano terra dello stesso indirizzo possedeva e gestiva il negozio “L’arte del rammendo”, dove lavorava come rammendatrice. Nel suo caso, in seguito a una delazione Eleonora fu prelevata da reparti nazisti nella clinica Sanatrix dove si trovava ricoverata in seguito di una grave operazione chirurgica. Luigi Rosso nacque a Torino il 12 novembre 1903 da Giuseppe e Giovanna Miolis. Infine si trasferì in via Pianezza 10, la sua ultima residenza liberamente scelta.Francesco aveva due fratelli, Vittorio ed Eugenio, entrambi calciatori militanti anche nella squadra del Torino degli anni ’20. Per questo motivo venne arrestato nella notte del 17 febbraio 1944. All’arrivo al campo, Ilka non superò la prima selezione e venne uccisa il giorno stesso insieme ai suoi figli. Vittorio nacque il 28 luglio 1915 a Vercelli. Da qui fu deportato il 14 dicembre 1944 al campo di Flossenburg. Fu deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Fossoli il 5 aprile 1944. Wanda si trasferì insieme alla famiglia nell’alloggio che affittavano al terzo piano dello stabile di via Piazzi, presumibilmente intorno alla fine del 1943. Fu deportato ad Auschwitz con un convoglio partito da Verona il 2 agosto 1944. Fu deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Fossoli il 22 febbraio 1944. Gelindo lavorava presso il cotonificio Vallesusa di Torino Dora, e venne arrestato il 4 marzo e in seguito agli scioperi avvenuti tra il 1° e l’8 marzo 1944 a Torino e in buona parte dell’Italia settentrionale. Il 6 dicembre 1943, al binario 21 della stazione Centrale di Milano, fu caricato con la madre e la sorella sul treno che l’avrebbe portato ad Auschwitz. Sposato con Ines Saragaglio, abitava con la famiglia in via Borg Pisani 29 a Torino. Venne arrestato a Loppeglia in provincia di Lucca nel marzo1944 e trasferito nel campo di Fossoli. Gli Stolpersteine (pietre d’inciampo) sono un monumento diffuso e partecipato dell’artista tedesco Gunter Demnig per l’Europa. Sposato con Teodora Bollero, abitava con la famiglia in corso Spezia 55 aTorino. Enzo trovò rifugio nell’ufficio torinese dell’amico Dalmiro Costa, dove custodiva anche denaro e gioielli. Donato fu tra coloro che parteciparono alle “marce della morte”: trasferimenti (avvenuti in condizioni durissime) di prigionieri verso campi di concentramento più a Ovest per evitare che fossero liberati dall’esercito sovietico in avanzata. Rimasto orfano in giovane età, esercitò diversi mestieri (manovale, muratore, contadino, falegname) entrando a contatto con il mondo del lavoro e delle sue organizzazioni politiche (Partito socialista) e sindacali (Confederazione generale del Lavoro). Fu deportata ad Auschwitz con il trasporto partito il 22 febbraio 1944 e arrivato il 26 dello stesso mese. Venne arrestato il 20 aprile 1944 a Chianni (PI) da italiani. Ingegnere, lavorava alla FAX, una fabbrica di armi fornitrice della Marina militare. Giuseppe Davide morì a Flossenbürg il 2 marzo 1945 a causa delle percosse subite. Sposata con Guido Foa, abitava con la famiglia in via Ormea 40 a Torino. Sposato con Amalia Marchetti, abitava conla famiglia in via Stampatori 4 a Torino.Militare di carriera, combatté nella guerra di Libia e nella prima guerra mondiale e vennepiù volte decorato. Dopo l’8 settembre 1943, con l’occupazione nazista dell’Italia del Centro-Nord cominciarono le deportazioni di ebrei dall’Italia verso i campi di sterminio in Polonia; Enrico, Benvenuto e Mario furono vittime del tradimento da parte del dipendente che gestiva il loro negozio. Per il suo impegno nell’organizzazione dei grandi scioperi del marzo 1944, venne arrestato il 4 marzo e detenuto in un primo tempo alle carceri Nuove di Torino.

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